CRISI ECONOMICA E LOTTE SOCIALI NELL’ERA DELLA PANDEMIA
12-16 settembre
Università di Brescia, Dipartimento di Economia e management, via San Faustino 74, Brescia
La scuola estiva affronta il tema della crisi economica nell’era della pandemia, discutendone le cause economico-finanziarie, le conseguenze sociali, le politiche di rilancio e le reazioni popolari.
I docenti della Scuola provengono dalle Università di Brescia, di Cuba, del Nicaragua, del Salvador e del Venezuela. I corsi si tengono in presenza, con collegamenti in videoconferenza dall’America latina.
Il corso si rivolge a studenti, ricercatori, persone curiose e militanti. Non è richiesto alcun titolo di studio, né requisito teorico. La selezione avviene sulla base del CV e di una lettera di motivazione da inviare al professor Giulio Palermo (giulio.palermo@unibs.it).
Il corso è interamente gratuito.
Per gli studenti universitari: la partecipazione al corso consente l’acquisizione di 1 cfu.
PROGRMMA
Il corso affronta lo studio della crisi da una prospettiva teorica marxista. Gli strumenti teorici acquisiti sono poi utilizzati per interpretare criticamente la crisi economico-sociale in atto.
Da un punto di vista strettamente economico, la crisi da coronavirus si presenta come scontro tra blocchi imperialistici per imporre a livello planetario le nuove tecnologie e le nuove modalità di sfruttamento ad esse connesse.
La pandemia, al di là dei suoi effetti sulla salute, ha accelerato bruscamente questo regolamento di conti interno al capitale tra settori high tech e settori tradizionali: i primi sono i grandi vincitori delle misure anti-pandemiche e dei piani di rilancio nazionali e internazionali; i secondi, sono i grandi perdenti, dal turismo ai trasporti, passando per la piccola ristorazione, l’agricoltura e l’industria, tutti settori che devono ridimensionarsi, trasformarsi e lasciare che passino sotto il controllo dei nuovi giganti high tech e green.
In questo quadro, la lotta di classe ha fatto un brusco salto indietro portando a ridefinire completamente le libertà fondamentali, i diritti dei lavoratori, quelli degli studenti e di ogni categoria sociale.
Il conflitto russo-ucraino aumenta ulteriormente le contraddizioni e le tensioni interne all’Unione europea e scarica sulla classe lavoratrice europea i costi dello scontro internazionale tra Stati uniti e Cina nella conquista dei mercati europei.
La stretta monetaria, appena iniziata, farà il resto, portando al fallimento le attività meno solide soprattutto nei settori tradizionali e esponendo i paesi più indebitati al rischio di default.
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