Circolano con insistenza voci secondo cui il coronavirus stia decimando la popolazione di Bergamo con 330 morti in una settimana, 14 volte di più rispetto a un anno fa. Ben 47 morti al giorno, contro i soli 3 morti giornalieri dell’anno scorso e a dirlo è la nota rivista internazionale di statistica sanitaria Bergamonews!
Questi numeri allarmanti sono inoltre drammaticamente documentati dai media locali e nazionali con immagini di cortei di carri funebri seguiti da persone in lacrime.
La prima tabella ISTAT mostra che i morti a Bergamo nel 2017 furono 10.206 (di cui 425 per demenza). La media giornaliera è dunque di 30 morti, in linea con la media nazionale.
Il secondo studio ISTAT analizza i morti per mese dell’anno, evidenziando che i mesi in cui si muore di più, ogni anno, sono quelli di gennaio, febbraio e marzo, “da ricollegarsi al picco influenzale”.
Correggendo la media annua per tenere conto dell’andamento stagionale emerge che i morti a Bergamo nella stessa settimana dell’anno scorso furono dunque circa 330. Come quest’anno.
Quando ci muore una persona cara tutti quanti piangiamo, a Bergamo come nel resto d’Italia e del mondo. Quando però una campagna mediatica senza fondamenti scientifici ci terrorizza tutti, piangono anche quelli a cui non è morto nessuno. E chi non piange è un provocatore.
Ultima cosa, se scrivete “mortalità per territorio” e “mortalità per mese dell’anno” su google questi sono i primi dati che trovate.
http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCIS_CMORTE1_RES#
https://www.istat.it/...//2017/10/indicatori-mortalita-1.pdf
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