Esattamente dieci anni fa, dopo il più grande sequestro di attività finanziarie ai danni di uno stato sovrano nella storia del capitalismo, e dopo mesi di bombardamenti a tappeto, la coalizione imperialista, guidata da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia, è riuscita a sbarazzarsi di Muʿammar Gheddafi e del suo progetto di Unione africana.
Riecheggeranno per sempre nelle orecchie di tutti gli africani, di tutti gli arabi e di tutti gli antifascisti e antimperialisti del mondo le parole della signora Clinton alla notizia del barbaro assassinio del leader libico — we came, we saw, he died — seguite da una risata compiaciuta.
Nel tentativo di ribaltare la narrazione dominante ed evidenziare la vera posta in gioco, come sempre innanzitutto economica, prima ancora che i bombardieri scaldassero i motori, decisi di scrivere questo libro. Le bombe purtroppo sono più veloci della penna e la guerra ufficialmente finì proprio con l’assassinio di Gheddafi mentre io stavo ancora alla ricerca di un editore interessato al mio lavoro, rimasto alla fine incompleto.
Ve lo ripropongo oggi, a distanza di dieci anni, dopo che la Libia è scivolata dai primi agli ultimi posti nel continente africano in quanto a indici socio-economici e qualità della vita, senza che sia stata minimamente scalfita la storia secondo cui i bombardamenti delle infrastrutture libiche, la rapina delle risorse finanziarie dello stato libico e la strage di donne, uomini e bambini libici erano intesi a supportare il popolo libico.
Scrivi commento