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No-vax e pro-rax

Pro-vax e no-vax, perché passate tutto questo tempo a discutere di vaccini? Sapete, mentre voi vi accanite tanto su questo tema, per voi centrale, le guerre continuano, le fabbriche chiudono, i licenziamenti aumentano e i poveri non mangiano.

 

Ormai con la massima naturalezza chiedete a uno che avete appena conosciuto e con cui non avete nessuna intimità se si è vaccinato. L’idea di farvi una forchettata di cazzi vostri non la contemplate nemmeno. Ma poi quando io vi chiedo se vi rasate la vostra dolce fighetta o il vostro bel pisellino reagite come se vi avessi messo un dito in culo, cosa peraltro che non farei mai se non mi mostrate prima l’attestato del chirurgo estetico che vi ha sbiancato l’ano.

 

Fino a due anni fa, non vi sfiorava l’idea di fare domande così intime che riguardano il rapporto col proprio corpo, con la malattia, con la medicina, con la paura della morte. Dati personali sensibili che, concordavate tutti, dovevano essere tutelati e tenuti riservati. E oggi invece siete voi stessi che, credendo di pensare e magari di lottare, ponete queste stupide domande.

 

Rasarsi i genitali è diventato di moda ben prima che vaccinarsi. Ma voi vi incazzate se ve lo chiedo e siete convinti di essere voi stessi, in piena autonomia, a compiere questa scelta, certamente intima, ma assai meno di quella di iniettarsi una cosa nel corpo.

 

Eppure, quando ero giovane io, la figa rasata ce l’aveva solo Cicciolina. Alla quale ho sempre preferito Jessica Rizzo — la star del no-rax — che lo prendeva in culo a pecorina nei club privé invece che mettercelo in culo come pecoroni dalla Camera dei deputati. Ma i gusti sono gusti e queste cose un tempo si discutevano solo in privato con gli amici più intimi o tra coatti al Bar dello sport.

 

Ora invece vi sentite tutti grandi intellettuali, impegnati nel sociale e nella lotta politica, grazie ai due nuovi movimenti trasversali — pro-vax e no-vax — che cancellano definitivamente le distinzioni tra destra e sinistra e, ancor di più, la lotta di classe. Senza accorgervi che la moda di rasarvi fighette e pisellini ve l’ha suggerita YouPorn così come quella di vaccinarvi passa per YouTube e Facebook.

 

Ormai, nel nuovo mondo dei social network e dell’informazione monopolizzata, ognuno di noi è posto di fronte a scelte esistenziali inevitabili: mi raso, non mi raso, mi vaccino, non mi vaccino? La scelta mi faccio i cazzi miei o scasso il cazzo al prossimo è diventata démodé. E la scelta accetto tutto passivamente o mi organizzo e lotto è stata cancellata proprio dalla trasformazione della specie umana in gregge di pecore, da immunizzare e da mettere a pecorina.

 

Perché qui c’è poco da discutere. Si tratta caso mai di insorgere! Non dobbiamo convincere nessuno. Dobbiamo lottare per i nostri diritti, contro il capitale e i suoi fantocci che ce li vogliono negare. Del vaccino non frega niente a nessuno. Il problema è dividere il popolo per governarlo meglio: schedare, tracciare, isolare i singoli e le masse, mentre la classe operaia viene mandata al macello.

 

Come se poi i vostri dibattiti e le vostre idee sui vaccini contassero veramente qualcosa. Queste decisioni, se ancora non l’avete capito, si prendono ad altri livelli. Voi non contate niente, siete na monnezza, come inveiva Albertone nell’Anno del signore, e non contano nemmeno i Parlamenti e i governi nazionali, che cadono e si rimpastano secondo i diktat del capitale finanziario internazionale. Quello che dice Macron un giorno, lo dice Draghi il giorno dopo o, a volte, il giorno prima. Le misure prese in ogni paese passano per un’attenta supervisione dall’alto: Presidenti della Repubblica e Presidenti del Consiglio sono solo pupazzi di BlackRock (che, ovviamente, non sapete nemmeno cos’è). Rasatevi dunque i genitali, se così vi piace, che quello è l’unico cazzo vostro di cui potete ancora occuparvi.

 

E se i pro-vax ci tengono tanto a ostentare la loro scelta così intima, perché voi pro-rax non iniziate a postare su Facebook i selfie dei vostri genitali appena rasati? Sai che bei dibattiti che ne uscirebbero: Tu che rasoio hai usato? Io il Bic a una lama, il primo ad essere arrivato sul mercato. No, io preferisco il Gillette bilama, è più affidabile e non ha bisogno del richiamo dopo una settimana. Macché, Wilkinson è il migliore, è l’unico testato anche sui monster-cock. Però, mi raccomando, rasoi per tutti!

 

Ora lanciatevi pure nei commenti più cretini perché, quando si parla di figa, come quando si parla di vaccini, tutti ci tenete a dire la vostra. Ma le guerre continuano, le fabbriche chiudono, i licenziamenti aumentano e i poveri non mangiano.

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