Bella manifestazione sabato 20 a Nizza, dopo l'annuncio di un nuovo lockdown.
Partecipazione decente e contenuti decisamente più avanzati rispetto agli ultimi appuntamenti. La destra stavolta deve uscire dal corteo e finalmente le bandiere rosse iniziano a moltiplicarsi.
Oltre alle misure repressive viene contestata la legge sulla sicurezza, ossia l’impunità della polizia, e le misure economiche che ricadono solo sui lavoratori mentre si aiutano le imprese.
Ma soprattutto stavolta in piazza ci sono i giovani dei “quartieri” — scusate la deriva estetica, uno più bello dell’altro — che non possono e non vogliono accettare l’“incidente” del loro fratello, compagno, amico, Maïcol, avvenuto il 10 gennaio, dopo un assurdo inseguimento della polizia durato quaranta minuti per aver violato il coprifuoco, conclusosi con lo schianto della moto su cui viaggiavano Maïcol e un suo amico … e ovviamente nella città più sorvegliata di Francia, quella notte tutte le telecamere erano fuori servizio.
Inutile dilungarsi sulle umiliazioni e le provocazioni che le comunità nera e araba subiscono quotidianamente nella Nizza dei borghesi, dei turisti e dei fascisti, come in tutta la Francia. Le più belle prese di parola sono le loro, le Black Panthers di Nizza, la sorella con le lacrime agli occhi, la ragazza, gli amici, i compagni … tutti a pugno chiuso!
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